Calma e sangue freddo. Tornerai a vendere
Una delle più grandi incognite che il Covid-19 ha messo davanti a piccoli e grandi imprenditori: torneremo mai a vendere come prima?
All’inizio il virus è stato forse sottovalutato da tutti, partendo dalle classi dirigenti fino ai comuni cittadini, poi ci si è iniziati a domandare che effetto avrebbero avuto il lockdown, la successiva crisi economica, i risvolti psicologici di tutto questo.
Forse è ancora presto per dare una risposta, ma possiamo leggere qualche dato ed iniziare una riflessione.
Noi speriamo che nasca una maggiore attenzione all’ambiente, al rispetto della natura e che ci sia un ritorno ad uno stile di vita più “lento” che possa favorire il ritorno anche nei piccoli borghi e nei territori come il nostro. Queste speranze sono per ora, appunto, solo auguri che ci facciamo. Per ora prevale una sfida tra due visioni:
- Ripartiamo subito
- Ripartiamo con cautela
In queste settimane abbiamo studiato, parlato con i nostri clienti, con i nostri amici, e ci sembra che prevalga il secondo approccio, quello della volontà di ripartire ma con cautela, senza eccessi, augurandosi un cambio di passo.
“La gattina frettolosa fece i gattini ciechi” dicevano le nostre nonne. In questo caso vale lo stesso principio: la troppa fretta di ripartire rischia di far aumentare i contagi e/o di non far ripartire l’economia come dovrebbe.
Chiunque potrebbe dire che le nostre sono opinioni, magari pure sbagliate. Noi siamo convinti che oltre all’esperienza sul campo serva anche documentarsi. Nelle scorse settimane ci sono state indagini demoscopiche (sondaggi), inchieste giornalistiche sul tema.
Ve ne mettiamo alcuni qua di seguito.
1. Solo un consumatore su quattro tornerà ai consumi pre-pandemia nelle prossime settimane.

Indagine SWG sul comportamento di acquisto degli italiani in vista delle riaperture post Covid.
2. L’incertezza verso il futuro determina un clima di prudenza generale negli investimenti
Resta la volontà di rimandare investimenti originariamente pianificati e di non correre rischi rispetto a nuove possibili spese.

Indagine McKinsey sul monitoraggio delle abitudini e comportamenti degli italiani

Indagine TradeLab sui desideri degli italiani al termine del Lockdown
Siamo sicuri che molti di voi si ritrovano in questi dati. Chi di noi non ha voglia di andare a farsi una pizza con gli amici dopo tutto questo tempo? A chi non manca il sapore del cappuccino la Domenica mattina al bar? Non è possibile che nessuno non desideri gustarsi un gelato sotto il primo sole caldo di Maggio!
Come abbiamo detto nell’ultimo articolo di Beatrice, non è il momento di avere aziende e campagne pubblicitarie aggressive.
Comprate! Venite!
Che effetto può fare una cosa del genere su chi è stato chiuso in casa due mesi, in difficoltà dal lavoro, lontano dagli amici?
Raccontare, parlare e non aggredire.
In un momento dove tanti di noi stanno facendo i conti con una realtà diversa da quello che si aspettavano e con un futuro pieno di incognite, siamo certi che ci siano alcuni punti fermi da cui ripartire:
Dare sicurezza. Se vogliamo attrarre qualcuno nel nostro negozio dobbiamo dargli la sensazione, dobbiamo convincerlo che tutto sia in sicurezza, che non rischi nulla a venire a trovarci. Garantiamo il diritto alla sicurezza dei nostri clienti.
Occhio ai prezzi e alle promozioni! In questi primi giorni di riapertura siamo già sovraccarichi di articoli e commenti dove si parla di un aumento di prezzi per caffè, croissant, ecc…la sicurezza è al primo posto, ma in un momento di grande difficoltà economica per le famiglie usare principi base del marketing può essere una buona idea.
Grandi spese: per ora no. L’abbiamo detto, adesso abbiamo voglia di un aperitivo, una pizza, un gelato. Difficilmente ci sarà voglia di fare acquisti importanti: nel mese di Aprile l’acquisto di auto in Italia è crollato del 97% circa, cosa vi fa pensare che a Maggio tutti correranno nel concessionario più vicino? [lastampa.it]
Stadi vuoti. I grandi eventi in grandi luoghi come le partite di Serie A o di Champions League o, ancora, i concerti, rimarranno un ricordo legato agli anni scorsi. Nessuno di noi vuole rischiare di barattare la propria salute per 90 minuti di partita o per una ventina di canzoni. I grandi luoghi di aggregazione resteranno ancora vuoti per un po’.
Il turismo ha voglia di esplodere. Ci mancherà il mare quest’estate? Probabilmente sì, ma questo vorrà dire che non appena ci saranno le condizioni, il settore turistico, uno dei più colpiti dalla pandemia, ripartirà più forte di prima, magari anche in un modo diverso, con nuove rotte e nuove idee.
“Ci vuole calma e sangue freddo” cantava Luca Dirisio in una hit dei primi anni 2000. Noi lo sappiamo e per questo ci teniamo pronti.