Fuori dalle mura. Ma cosa è More?
Decidere cosa fare nella propria vita non è semplice, forse è una delle cose più difficili che esistano.
A guidarci in questa scelta ci sono però le passioni, che ci danno un aiuto irresistibile nel cercare la strada giusta in mezzo ad uno dei tanti incroci che ritroviamo davanti. Altre volte è il caso che ci indirizza nella giusta direzione, dandoci una spintarella a fare un passo in avanti e magari a buttarci.
Per noi di MORE è stato tutto questo.
Abbiamo sempre lasciato spazio vitale alle nostre passioni, abbiamo sempre provato a farle fiorire anche grazie alla speranza che potessero sbocciare per renderci felici. Quando meno ce lo siamo aspettati il caso ci ha dato l’opportunità di (re)incontrarci e di lanciarci in questa sfida.
Ingredienti della passione sono la fotografia e i video, la scrittura e ovviamente il digitale. I fattori del caso sono invece due vecchi compagni delle elementari che si ritrovano dopo l’università e un laureato in relazioni internazionali con tanta voglia di raccontare.
Tutto questo è condito dal desiderio di restare in un territorio che è lontano dalle comodità della città, ma che è da sempre terra fertile per chi vuole inventare e reinventarsi lavorando, che sia sotto il sole della Toscana o in un laboratorio d’eccellenza.
Rassegnarsi non è mai stata una parola nel nostro vocabolario. Abbiamo voluto scommettere su di noi, sulle nostre passioni e sì anche sul caso,
Ma la scommessa più grande è stata quella sulla sete di riscatto di territori che, come il nostro, non vogliono rimanere da parte e non vogliono sentirsi chiamati “marginali”.
A Siena, nel Palazzo Pubblico, c’è il bellissimo ciclo d’affreschi di Ambrogio Lorenzetti, dove vengono raffigurati gli effetti del “Cattivo” e del “Buongoverno”. Nell’affresco del “Buongoverno”, accanto alla felice e splendente raffigurazione della città, appena fuori le mura si nota quanto la campagna sia ricca e prosperosa e sia parte integrante di quel sistema idilliaco che il pittore raffigurava.
Solo un sogno o possiamo realizzarlo?
“Aree Interne”. Questo è il nome che negli ultimi anni hanno assunto tutte quelle aree “fuori dalle mura” e che, dopo anni di oblio, quasi di vergogna, stanno tornando a essere uno dei fiori all’occhiello dell’Italia nel mondo: agricoltura di qualità, piccole ma tenaci imprese, un turismo di pregio lontano dai grandi flussi. Il cuore dell’Italia che noi vogliamo raccontare.
L’innovazione è cruciale in questo lavoro. Non ci interessano i soliti strumenti, sia dispendiosi che poco rispettosi dell’ambiente, per comunicare. Alla base del nostro lavoro ci sono differenti principi. Per noi “nativi digitali” è ovvio che la scelta non può non cadere su tutti quegli strumenti che ci permettono di usare il web, aprendoci a nuovi spettatori e nuovi mercati.
Il digitale ci dà la possibilità di raccontare e raccontarci in modo diverso ma più efficace, restando al passo con i tempi e creando nuove possibilità.
MORE risponde a tutto questo, ma anche ai nomi di Beatrice, Francesco e Federico. Per scoprire di più, non vi resta che seguirci.